La nostra zona
Intorno a noi
Il territorio alassino è situato sulla costa della Riviera di Ponente, lungo l'insenatura racchiusa tra Capo Mele e Punta Murena, ed è conosciuto come centro turistico oltre che per l'attrezzato porticciolo "Luca Ferrari".
La città si suddivide in 5 zone: Borgo Barusso, Borgo Coscia, Regione ai Monti, dove è collocata la chiesa di Sant'Anna ai Monti, Cavia e Vegliasco, due zone collinari ricche di sentieri.
Tra le vette del circondario il monte Tirasso (587 metri), dove è ubicato il santuario di Nostra Signora della Guardia, il monte Pisciavino, la vetta più alta del golfo alassino con i suoi 597 metri sopra il livello del mare, ed infine il monte Bignone, che fa parte del territorio ingauno ma è comunque visibile dalla città. Senza dubbio il monte Bignone è il rilievo più suggestivo da vedere per via delle rocce e dei sentieri infiniti, che arrivano fino alla sua vetta a 523 metri; è inoltre l'ultimo punto di Alassio che il sole raggiunge durante il tramonto.
LA STORIA
La leggenda vuole che il toponimo Alassio derivi dal nome di Adelasia, figlia dell'imperatore Ottone I, fuggita con uno scudiero di nome Aleramo; la coppia si sarebbe stabilita sulle colline di Alaxio l'odierna Alassio dando origine alla stirpe degli Aleramici. Nello stemma comunale è raffigurata una torre con Adelasia sugli spalti.
IL MURETTO DI ALASSIO
L'idea di abbellire e decorare una rustica parete di pietre sconnesse che ancora cinge un giardino pubblico venne nel 1953 al proprietario dell'antistante locale "Cafè Roma" Mario Berrino e subito accolse il favore e l'appoggio del suo amico, lo scrittore statunitense Ernest Hemingway, soggiornante nella cittadina del ponente ligure e abituale frequentatore del caffè. Non avendo un'apposita autorizzazione da parte del Comune di Alassio le prime tre piastrelle in ceramica realizzate dal ceramista Ivos Pacetti e con le firme dello scrittore, del Quartetto Cetra e del chitarrista Cosimo Di Ceglie furono apposte quasi segretamente all'alba del 1953.
Il giorno dopo non si verificò nessuna azione disciplinare o di rimozione da parte dell'ente comunale e ciò convinse l'ideatore a continuare la sua opera con l'aggiunta, giorno dopo giorno, di analoghe e irregolari piastrelle colorate che inizialmente riportavano le firme dei più illustri clienti del Caffè Roma alle quali, con il passare degli anni e con la popolarità di questo muretto decorato, si aggiunsero quelle di numerose personalità del cinema, della televisione, della moda, dello spettacolo e dello sport: se ne contano quasi 1.000.
Compravenduto
Pubblicazione dati sul compravenduto
tipologia | mq | bagni | locali | prezzo | distanza |
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Nessun immobile selezionato. |
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